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TEDESCHI NANI
 
ARTISTA OPERE MOSTRE IN ASTA
 

Nani Tedeschi (Cadelbosco di Sopra, 5 settembre 1938 – Reggio Emilia, 8 agosto 2017) è stato un pittore, disegnatore e incisore italiano. Laureatosi in medicina a Sassari, comincia ad esercitare la professione, senza abbandonare l‘originaria passione per il disegno e per la pittura, a cui dedica tutto il proprio tempo libero.Tedeschi, tutt‘altro che provinciale, viaggia molto fin dagli inizi e così, a Torino, conosce e si lega d‘amicizia con Sironi e Ruggeri; a Milano è con Scanavino e quindi con Francese; a Roma va più tardi, non nel 1962-63 come nelle due città settentrionali, e incontra Trombadori e Fieschi. Amicizie che durano: Fieschi segue la ricerca di Tedeschi, viene a Cadelbosco,lo incoraggia.Lavoratore instancabile, Tedeschi collabora come grafico a numerose riviste e ad importanti quotidiani, lavorando di notte. Nel 1962 conosce Walter Piacesi e da lui apprende le tecniche dell’incisione a Fermignano presso Urbino."[2] "Nani disse: "A Urbino c‘era anche Bruscaglia, ma è a Piacesi che dovo molto, poi mi ha interessato, a parte Morandi, De Vita e ho seguito molto anche il lavoro di Guerreschi. Nel 1965 è medico in Sardegna ed inizia una serie di collages a forti contrasti di colore che rimarranno una costante nelle sue opere. Dal 1965 al 1968 espone con personali a Oristano, Cagliari e Sassari mentre dal maggio del 1968 al giugno 1969 è a Sulmona e per un anno in Abruzzo vive un‘esperienza diversa; conosce lì, fra gli altri, Di Genova e Meconi. Tra le amicizie da ricordare quelle con Giorgio Morandi e con Salvatore Quasimodo, per quest‘ultimo - dice - devo fare una cartella con cinque poesie da illustrare: L‘airone morto, Ride la gazza nera tra gli aranci, Arco aperto, In una città lontana e un‘altra di cui non ricordo ora il nome. Tedeschi ha partecipato ad importanti rassegne nazionali di rilevanza internazionale come: la 36^ Biennale di Venezia nel 1972. A seguito del successo abbandona la professione medica dedicandosi all‘attività di disegnatore e di pittore, così da dare maggiore senso alla sua vita. Dal 1972 "comincia una intensa attività di ricerca nel campo grafico che lo porta, tra l’altro, ad illustrare diversi libri; L’Orlando furioso, la Satira V dell’Ariosto, il Baldus, l’Eneide, il Dizionario del sesso, amore e voluttà, Storia di uno di noi, Thérèse philosophe, La coda del diavolo, Dell’ironia, Garibaldi a Milano, 3 uomini in Po, Asterischi, Mitomalacologia, Full time, Merit 85, Effusioni, Ironia e paura del quotidiano, I racconti di mio padre, Il faro dell’Isola dimenticata, Il principe errante." A partire dagli anni Ottanta si interessa alla scultura e alle arti applicate, lavorando la ceramica e il vetro. Nel 1993 si trasferisce a Pratofontana, nel comune di Reggio Emilia. Attività Nani Tedeschi a Pratofontana (Reggio Emilia) giugno 1997 "Dal 1964 ha tenuto mostre personali in varie gallerie e centri espositivi di: Nevers, Vienna, Spalato, Hannover, Amburgo, Berlino, New York, Tokio, San Paolo del Brasile"[3] "un crescendo di consensi che lo porteranno al Museo Ferrari di Maranello."[4] Le sue personali si sono tenute nelle principali città italiane in musei, fra cui si ricordano: Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la Galleria d‘Arte Moderna di Modena, Palazzo Braschi di Roma, Castello Sforzesco di Milano, alla Fortezza del Priama di Savona. "Vari comuni, fra cui Roma, Alessandria, Ancona, Forlì, Mantova, Milano, Ferrara, Mantova, Bondeno, Comacchio, Savona, Spotorno hanno allestito sue mostre dal 1975 ad oggi".[2] "Ma sarebbe riduttivo parlare delle innumerevoli personali e collettive di Nani trascurando la sua attività di promotore artistico. Già dagli anni ‘70 a Reggiolo, si creò un sodalizio di artisti e uomini di cultura che si radunava per promuovere eventi artistici di primissimo ordine, essendo Reggiolo luogo di nascita di Emile Giglioli, Nino Za, Carlo Santachiara. Con quelle personalità si discuteva d‘arte, si organizzavano incontri con il pubblico e si realizzavano mostre di grande interesse in una temperie culturale di notevole spessore. Nella sua attività di disegnatore ha illustrato le opere di: Ariosto, Virgilio, Collodi, Folengo, Mantegazza, Diderot, Chiabrera, Stendhal.

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