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FRANCHI CARLO
 
ARTISTA OPERE MOSTRE IN ASTA
 

Carlo FRANCHI (1961) lo, Los Angeles, Las Vegas, Dubai, approdano alla casa d‘aste londinese Sotheby‘s le ‘donne senza tempo‘ di CARLO FRANCHI Il tempo di una donna è scandito da istanti. Attimi spesso invisibili ai più, nei quali prende forma tutta l‘energia e la molteplicità dell‘universo femminile. Carlo Franchi con la sua sensibilità contemporanea dal sapore antico, attraverso la sua produzione artistica ha saputo negli anni dare corpo a questa temporalità. Con materiali diversi e cromie dai colori caldi e ricercati, intrecciando a geometrie e decorazioni le sfaccettature dell‘anima. Nasce a Pavia nel novembre del 1961; si diploma all‘Accademia di Brera a Milano a cui fa seguito l‘inizio della sua attività come pittore e scenografo. Allievo e grande ammiratore di Salvatore Fiume. Realizza per i testi del maestro opere scenografiche, sotto la guida e collaborazione dell‘amico attore e regista Guido Gagliardi. La sua produzione privata di opere si arricchisce di importanti committenze (dal Medio Oriente al Sultano del Brunei), e trova spazi significativi nelle gallerie americane di San Francisco, Los Angeles e Las Vegas, e nel museo "Paul Getty" di Santa Monica in California. Tra le esposizioni pubbliche allestite allestite in Italia si ricorda quella a Palermo nel Palazzo dei Normanni e le numerose personali curate a Firenze,Napoli, Torino, Roma e la recente esposizione con l‘Antologica presso l‘ "Enterprise Hotel" di Milano, la quale ha riscosso un notevole successo. Oggi Carlo Franchi vive a Novara e opera nel territorio nazionale e internazionale. Quali sono gli spunti da cui si sviluppa la Sua idea di donna-plurale, così come appare nei Suoi lavori ? La donna è quell‘elemento in natura che soddisfa l‘uomo da tutti i punti di vista. ‘Donna‘ intesa come madre, come ‘figlia‘, all‘età della fanciullezza spensierata, ‘donna in carriera‘, e più in generale proiettata nella società. Mi ispiro a tutti questi tipi di donna, nell‘esprimere la mia creatività. Nella linea ‘classic‘ la donna sembra essere esclusivamente la rappresentazione dell‘eleganza, del fascino e del glamour, in realtà passando nella parte ‘informale‘ e quella soprattutto legata al ‘design‘ la donna da me rappresentata riesce ad assumere e ricoprire tutta una serie di ruoli. Sono soddisfatto di rappresentare ogni qualvolta un‘antologica perché nella parte ‘classic‘ non appaiono alcuni risvolti più spigolosi e dinamici che nella parte ‘informale‘ emergono e danno geometria all‘immagine più generale e completa di quello che è la donna oggi intesa come figura che nell‘arco del tempo ha cambiato la propria funzione rinforzando il proprio ruolo e la propria immagine nel tempo. Andando indietro di circa un quarantennio attingo ai ricordi dei ruoli femminili più vicini a me come mia madre e le mie sorelle. Ricordo bene che negli anni Sessanta c‘era un ruolo più conservatore legato alla figura femminile. Dagli anni Settanta in poi c‘è stato una revisione totale dei ruoli. La donna ha incominciato a diventare quella che soprattutto voleva avere un‘indipendenza economica, un ruolo di potere all‘interno delle organizzazioni lavorative e sociali, ruoli nella politica, che prima erano esercitati esclusivamente da figure maschili. C‘è stata un‘evoluzione dinamica che in parte nella mia pittura, attraverso l‘antologica, si riesce a ripercorrere. Sono sempre stato molto ispirato dalla figura femminile perché mi piace proprio dal punto di vista della mia identità maschile e quindi ne colgo gli aspetti più reconditi. Sono influenzato tantissimo dalla bellezza in senso lato. A me piace farmi emozionare dalla rappresentazione della figura e contemporaneamente cercare di creare un distacco al punto tale da mettere in condizione di imbarazzo la donna che ho rappresentato . La donna non è mai una donna forte ma è sempre una donna pudica, molto sensuale, mai aggressiva. L‘immagine di pudicizia e sensualità si sposa con forma e libertà.... Rispetto della forma nel solco della tradizone femminile al quale si lega la dinamicità, in riferimento al ruolo occupato oggi dalla donna la quale ha assunto grandi responsabilità, gestendole e portandole avanti con risultati di primo piano. Questa sua propensione alla versatilità fornisce la possibilità alla mia creatività di prendere spunto, dinamicità e forza sulle tele attraverso uno modo in parte sia informale, che scomposto. Le figure femminili classiche che vengono poi illustrate al punto tale al fine di rappresentare al meglio tutti quelli che sono i lati più nascosti del carattere odierno della donna. Nei miei lavori appartenenti alla linea informale esiste nel cuore centrale la figura della donna, la quale si mescola talmente tanto ad altri suoi ruoli ad altri suoi aspetti che alla fine sembra quasi mimetizzarsi all‘interno dei suoi contesti quotidiani. Una donna oggi molto più versatile dei decenni scorsi, con una grande forza, e soprattutto con un grande carattere, in cui finalmente ha la forza di dimostrare la grande sua capacità intellettuale e culturale . In questo caso il ruolo del colore, attinge le sue suggestioni e il suo vigore al Mediterraneo, mio amore da sempre. La scomposizione dell‘immagine simboleggia questo flash-back della vita e tutto ciò che viene ad essere incluso, senza tralasciare un tocco di eleganza di glamour in un contesto dove l‘arte visiva, attraverso l‘uso di materiali diversi, lega l‘emozione alla tecnica. Le trame dei tessuti viste come ‘trame‘ di un racconto corale... Nella mia attività in campo artistico metto in luce, fra le altre cose, quello che è l‘omaggio ai supporti che rappresentano egregiamente l‘Italia, vale a dire i tessuti, frutto dell‘attività delle industrie tessili del nostro Paese. Nel mio quotidiano fondo nelle mie opere questi materiali al fine di lanciare un messaggio teso alla tutela e alla salvaguardia del ‘Made in Italy‘. Per questo negli ultimi anni ho preso parte al Pitti Moda con aziende di tessuti Ci sono delle sete bellissime che vengono fatte nella zona del comasco, così come nella zona di Carpi, Modena, che hanno avuto un trascorso importantissimo. Dare importanza ai tessuti con le mie lavorazioni vuol dire dare memoria e futuro ad un territorio. Poi ci sono anche le zone delle filature. Un paio di anni fa, ho realizzato delle opere con il filato della zona del biellese finendo con il suscitare l‘interesse di un‘azienda la quale mi propose di riprodurre quanto fatto su dei gomitolini Secondo me oggi l‘arte si fonde sempre di più con vari settori perché essa non può più intendersi come elemento pittorico in senso tradizionale così come è ben stata rappresentata nei secoli scorsi. Oggi l‘arte per dare sempre di più significato al tempo che vive deve fondersi in tanti settori della nostra vita quotidiana. Francesco Spadafora

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