Pompeo Borra - Milano, 1868 – Milano, 1973
nasce a Milano nel 1898. All’età di nove anni rimane orfano del padre, Cesare. Inizia degli studi tecnici, ma poi decide di intraprendere la carriera artistica iscrivendosi all‘Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 1916 prende parte, come volontario, alla Prima Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto si dedica alla pittura in un piccolo studio in via dell’Annunciata, in riva al Naviglio milanese che a quel tempo era ancora scoperto, dove rimarrà fino al 1938. Frequenta il sodalizio della Famiglia artistica Milanese presso la quale tiene la sua prima mostra nel 1920.
Negli stessi anni conosce il gruppo degli artisti fondatori del movimento di Novecento iniziando a prendere parte alle mostre.
I suoi dipinti suscitano l‘interesse di Franz Roh, il famoso teorico del Realismo magico e della Nuova oggettività tedesca, che lo invita alla mostra di arte italiana al Kunstverein di Lipsia nel 1928.
La sua pittura di severo purismo, collocata tra il Realismo magico e la Pittura metafisica, propone immagini squadrate e volumi compatti che rievocano la pittura quattrocentista, situazioni bloccate e silenziose abitate da oggetti quotidiani e personaggi trasognati e immobili, per lo più femminili.
Ricorda nello stile Mario Sironi.
In questo decennio collabora con la Galleria del Milione, recandosi spesso a Parigi dove stringe amicizia con Léonce Rosenberg direttore della galleria L‘effort moderne. Evolve le sue scelte cromatiche verso tonalità trasparenti e più luminose, fino ad attraversare anche una stagione astratta.
Nel secondo dopoguerra si dedica anche all’insegnamento come docente di pittura all’Accademia di Brera, della quale è direttore dal 1970 al 1972. Si spegne a Milano nel 1973.1926 Novecento, La Permanente, Milano
1985 Le ragioni della perfetta armonia, Palazzo Forti, Verona
1990 Il vizio dela passione, Milano
2006 Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano
2006 Un realismo magico, Museo della Permanente, Milano
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