Mario Deluigi (De Luigi)
Treviso 1901 - Venezia 1978
All‘ Accademia di Belle Arti segue il corso di pittura tenuto da Ettore Tito, e quindi le lezioni di Virgilio Guidi.
Inizia la sua attività espositiva nel 1928 partecipando alla XIX collettiva dell‘ Opera Bevilacqua La Masa,
e nel 1930 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Intorno al 1934 si interessa alle problematiche poste dalla ricerca cubista, e soprattutto dal cubismo sintetico.
Dal 1942 al 1944 sarà assistente di Arturo Martini all‘ Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nel 1944 tiene la sua prima personale alla galleria del Cavallino. Nel 1946 insieme a Carlo Scarpa e Anton Giulio Ambrosini fonda la Scuola Libera di Arti Plastiche, e nello stesso anno è chiamato ad insegnare scenografia presso l‘ Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove rimarrà fino al 1971.
Nel 1946 vince il Premio Burano e nel 1947 il Premio Abano. Nei primi anni cinquanta l‘ artista si orienta verso l‘ astrazione.
Nel 1951 firma a Milano il Manifesto dell‘ arte spaziale, e quindi il Manifesto del movimento spaziale per la televisione (1952).
Continua la sua riflessione sullo spazio legato al colore e alla luce, che diventerà il tema dominante della sua opera. La luce è concepita come un valore strutturale, non dipinta ma creata all‘ interno del dipinto mediante segni incisi sulla superficie pittorica. E‘ questa la tecnica del grattage che caratterizzerà tutta la sua futura produzione artistica, e che appare ben definita nelle opere esposte alla Biennale di Venezia nel 1954, chiamate Motivi sui vuoti.
Nel corso degli anni sessanta e settanta Deluigi prosegue la sua ricerca sulla luce. Partecipa a manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, tra cui si ricordano le Biennali di Venezia del 1930, 1932, 1948, 1950, 1952, 1954, 1962 (sala personale), 1968 (sala personale) e le Quadriennali di Roma del 1959, 1972.
Nel 1980 la Biennale di Venezia organizza una mostra retrospettiva nella chiesa di S. Stae. Nel 1991 a Venezia, Galleria d‘Arte Moderna di CàPesaro, e nel 1997 a Sacile, Palazzo Regazzoni - Flangini Biglia, sono state organizzate importanti mostre antologiche.
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