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GRIBAUDO EZIO
 
ARTISTA OPERE MOSTRE IN ASTA
 

Ezio Gribaudo Torino, 1929 Durante gli studi all’Accademia di Brera dal 1949 al 1952, ha modo di visitare Parigi, Mosca, Budapest. A Mosca ammira i capolavori di Malevic alla Galleria Tretiakova. Gli artisti che animano la sua ispirazione sono Piero della Francesca e Andrea Mantegna. Conosce Picasso a Vallauris, ricavandone una profonda impressione. Nel 1953 ha una prima personale alla Saletta Cristallo di Torino, dove espone paesaggi e composizioni figurative. Nel 1955 a Gorizia riceve un premio alla Biennale Giovani; varie altre personali si susseguono negli anni seguenti e nel 1958 tiene una antologica al Circolo degli Artisti di Biella con opere ispirate al Realismo esistenziale. Nel 1961, alla personale presso la Galleria del Cavallino di Venezia, espone Memorie e immagini simboliche realizzate con tecniche miste; è presentato da M. Tapié ed espone per la prima volta i flani: scarti tipografici che diventano ready-made tecnologici, qui ancora dipendenti dall’intervento pittorico, in futuro liberi e autosignificanti. Nel 1964 compie un viaggio in Messico, dal quale elabora una serie di pastelli. Alla Quadriennale di Roma del 1965 vince un premio per l’incisione con i flani. L’anno successivo, a Venezia, riceve il Premio Ufficiale per la grafica. Espone i logogrifi da logo=discorso e grifo=rete da pesca, ready-made manipolati, parole scomposte per formarne altre. Flani e Logogrifi su carta rappresentano la sua opera in diverse importanti mostre di quegli anni. Nel 1967, oltre al “Grande Mural” eseguito per il Salon de Mai di Parigi e poi de L’Avana, riceve un premio acquisto per la grafica alla IX Biennale di San Paolo del Brasile. Con il viaggio in Turchia inaugura la serie dei “Diari di viaggio”, poi rielaborati al ritorno di ogni viaggio. Nel 1968 riceve l’incarico di cambiare veste grafica al quotidiano torinese “La Stampa”. L‘anno dopo inizia i logogrifi in polistirolo con numeri anziché lettere. Nel 1970 inizia a realizzare sculture, prima in polistirolo poi in bronzo; espone i metallogrifi: fogli di poliestere metallizzati sui quali vengono poi fatti interventi di combustione e di collage. L’anno dopo ha una personale al Künstverein di Gottingen, dove presenta recenti logogrifi, saccogrifi (in polistirolo e juta), metallogrifi e flani. Una mostra gli dedica nel 1973 Palazzo dei Diamanti a Ferrara e un’altra si tiene a San Paolo del Brasile. Partecipa alla X Quadriennale d’Arte di Roma, dal titolo “Situazione d’arte non figurativa”. G. Sutherland lo presenta l’anno dopo alla Galleria Marlborough Graphic di Londra. Si concede altre invenzioni tecniche: inchiostri tipografici, oro e sabbia su carte intelate per le opere che illustrano la città di Petra, esposti alla Galleria Davico di Torino. Cieli, inchiostri tipografici su carte intelate e alcuni bronzi sono presentati alla Galleria Sagittarius di Torino nel 1976. Un’altra mostra dell’artista si tiene alla Maison de la Culture di Saint Etienne. Partecipa all’Internazionale Grafica di Cracovia. Nel 1977 realizza gli Atlanti; l’anno dopo partecipa alla Biennale Internazionale della Grafica di Firenze. Assidua sarà la sua partecipazione alle mostre internazionali di Grafica che si terranno negli anni seguenti, tra cui quella alla Fondazione Gubelkian di Lisbona. Nal 1981 realizza i primi logogrifi in legno di tiglio, esposti alla Nakhamkin Gallery di New York. L’anno dopo le ultime opere sono presentate alla Galleria Toninelli di Roma. è dello stesso anno il viaggio in Cina, nel quale cerca di recuperare i segni dell’antica civiltà con opere esposte a Beverly Hills nel 1984. Questo è anche l’anno del viaggio in Nuova Zelanda e Australia; ad Alice Spring è fortemente suggestionato dalla visita al luogo dove sono stati dissepolti fossili e scheletri di dinosauri. Nasce da questo incontro il ciclo dei dinosauri, presente nelle sue opere fino ad oggi. Esporrà queste ricerche, realizzate con tecniche miste, alla Galleria Bergamini di Milano nel 1987 e alla Nick Edel Arte di Torino l‘anno successivo. All’antologica di Pisa del 1989 presenta i Teatri della memoria: collage di logogrifi eseguiti in passato e poi rielaborati. Per tutti gli anni novanta Gribaudo partecipa a numerose esposizioni collettive e ha importanti personali a Parigi (1993), dove espone la serie degli Alberi; a New York (1995), con opere su carta e libri d’artista; alla Galleria Il Narciso di Torino (1996) con flani e logogrifi dal 1966 al 1996; a Palazzo Lomellini di Carmagnola (1997) con Deserti-miti e memorie di viaggio; a Buenos Aires (1998), con i Metallogrifi; al Festival dei Due Mondi di Spoleto (1999), con Logogrifi, Totem e Teatri della memoria. M.M.

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